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venerdì 24 ottobre 2008

ISTRUZIONE O MANGANELLI?

Parole “Verdi” sulla reazione del Governo alle manifestazioni del mondo scolastico Da: EcoNews apri

Scuola. Francescato a Berlusconi: Italia non e’ Stato di polizia
“L’Italia non e’ uno Stato di polizia. La libertà di manifestare non può essere soppressa con uno dei tanto amati decreti del governo”. Così la portavoce nazionale dei Verdi Grazia Francescato ha commentato le affermazioni del presidente del Consiglio che ha minacciato di mandare la polizia per le proteste degli studenti. “La parola ordine e’ lo slogan di quasi tutti i regimi autoritari: ricordo che nell’85 quando arrivai nel Cile di Pinochet mi colpì il gran numero di striscioni e scritte con la parola ‘orden’ - ha concluso la Francescato -. Di sicuro Berlusconi non e’ il dittatore cileno ma ha una netta propensione per i toni dittatoriali e sembra dimenticare che la democrazia ha regole complicate e faticose da applicare ma che finora non e’ stato inventato alcun altro percorso per garantire la convivenza civile”.
Scuola. Cento: inaccettabile la polizia nelle università
“Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi rinunci subito al tentativo di risolvere il conflitto sociale aperto nelle università contro tagli e finanziamenti alle scuole private inviando le forze dell’ordine”. Lo ha dichiarato il verde Paolo Cento in seguito alla conferenza stampa in cui il Presidente del Consiglio ha difeso del decreto Gelmini sulla scuola. “Il solo evocare il ricorso alle forze dell’ordine da parte del Governo - ha proseguito l’esponente del Sole che ride - dimostra la volontà di reprimere in modo inaccettabile le proteste del nascente movimento che vede insieme studenti e insegnanti in difesa della scuola pubblica. Piuttosto che mandare la polizia nei luoghi d’istruzione pubblica – ha concluso Paolo Cento il ministro Gelmini ritiri il suo decreto e riapra immediatamente il tavolo di confronto con tutte le componenti della scuola e delle università”.
Scuola. Boato: nel '68 Moro ascolto' leader degli studenti
Marco Boato, uno dei leader della contestazione studentesca del '68 ed ex parlamentare dei Verdi critica la decisione del presidente del consiglio di sedare le proteste in scuole ed universita' inviando le forze dell'ordine ('sarebbe un errore di portata incalcolabile') e ricorda di come proprio nel '68 l'allora presidente del consiglio Aldo Moro ascolto' a lungo i leader del movimento studentesco per capirne le ragioni. 'Vorrei ricordare che nella primavera del '68, quando tutte le universita' furono occupate anche molto a lungo, il governo di centrosinistra presieduto da Aldo Moro si guardo' bene dal fare intervenire la polizia dentro le aule universitarie e cerco', invece, di rispondere in chiave riformatrice alle istanze e alle proteste studentesche di allora. Addirittura - sottolinea Boato - Moro, per capire le ragioni profonde di quanto stava succedendo incontro' per ore un leader studentesco di allora, Silvano Bassetti, del Politecnico di Milano. Volle ascoltarlo riservatamente per farsi spiegare a fondo le ragioni del movimento degli studenti. L'uso della polizia al posto della politica - prosegue - mettera' in grande difficolta' le stesse forze dell'ordine (che potrebbero essere utilizzate meglio contro la criminalita'), ma soprattutto potra' trasformarsi in un gigantesco boomerang per il governo'. 'Sarebbe un errore di portata incalcolabile - afferma con forza Boato - rispondere alle iniziative e alle occupazioni studentesche con l'adozione di misure di polizia. La tensione crescente che attraversa il mondo scolastico e universitario non si puo' governare sostituendo l'intervento della polizia al confronto politico, culturale e istituzionale'. Di occupazioni e proteste, dal '68 ad oggi, ce ne sono state molte ma, ricorda Boato, 'nessun governo si e' mai sognato di stroncarle 'manu militari''. (Ansa)