I Verdi scendono in campo contro il piano casa del Governo. da ECONEWS. apri
In un dossier, il partito punta il dito sulla 'deregulation edilizia di Berlusconi' che sara' introdotta con il decreto che il Consiglio dei Ministri si appresta a votare venerdi'.
Un miliardo e mezzo di metri cubi di cemento, pari a 2,5 citta' grandi come Roma; una quantita' di sabbia e ghiaia che dovra' quadruplicare, a 800 milioni di tonnellate; il numero di cave che dovra' raddoppiare (oggi sono 5.725) e emissioni in atmosfera di Pm10 del settore produttivo di cemento che triplicheranno: queste, secondo lo studio del Sole che Ride, le conseguenze del piano casa del Governo, che consentira' ai aumentare del 20% il volume delle abitazioni.
'Il piano - si legge nel testo - portera' verso il collasso il sistema ambientale italiano' con le conseguenti 'espansione urbanistica, la produzione di cemento, le nuove cave e le emissioni inquinanti'.
Interessati dagli interventi previsti dal decreto, precisano i verdi in base ai dati Istat elaborati dal Cresme, sono potenzialmente 9 milioni e mezzo di edifici. Si tratta 'essenzialmente di villette e abitazioni uni e bifamiliari, che hanno una superficie media di 260 metri quadri'. Un ampliamento del 20% comporterebbe, secondo il Cresme, una crescita della superficie abitabile di 490 milioni di metri quadrati con un costo di realizzazione di poco superiore ai mille euro al metro quadro, e 'stimando che solo uno ogni dieci proprietari sfrutti l'occasione'.
Secondo i Verdi il piano, come conseguenza, 'fara' saltare gli standard urbanistici, con una diminuzione verticale della qualita' della vita nelle citta''. La rincorsa agli aumenti di cubatura, secondo i Verdi, determinera' infatti una modificazione estetica delle citta', 'gia' fortemente compromessa dal lassismo nei controlli di molte amministrazioni comunali'.
E in assenza di controlli, 'aumenteranno i conflitti di vicinato, con un aggravio forte alla macchina della giustizia'. Il Sole che Ride contesta anche la modalita' con cui il piano casa consentira' di allargare le abitazioni, e osserva che 'sostituire il permesso di costruire con la certificazione giurata e' di fatto il via libera indiscriminato alla cementificazione'. In particolare il dossier stima che saranno necessarie 220 milioni di tonnellate di cemento (la produzione attuale in Italia e' di 47 milioni di tonnellate, peraltro la piu' alta d'Europa). (Ansa)
Econews è a cura di Rosamaria Mutarelli (r.mutarelli@verdi.it).