Mentre il governo approva il condono fiscale,
a Messina la terra crolla a causa dei condoni edilizi. apri
Grazie anche alle assenze ingiustificate nelle file dell’opposizione, la maggioranza riesce ad approvare in extremis (domani sarebbe decaduto) lo scudo fiscale.
Nonostante le anomalie procedurali ammesse dallo stesso Presidente della Camera, l’iter non viene fermato: preoccupanti analogie con quello che è successo recentemente nel Consiglio Comunale di Bernareggio.
Il provvedimento consentirà nei prossimi 3 mesi il rientro in Italia di capitali di dubbia provenienza, coperti dalla garanzia dell’anonimato.
Un colpo basso per i cittadini onesti e per chi promuove la legalità.
Strada spianata per chi infrange la legge e pregusta ulteriori condoni.
Ed intanto gli effetti di un altro tipo di condono (quello edilizio) presentano il conto.
A Messina l’uso scellerato del territorio, la mancanza di controlli e manutenzione sono all’origine della catastrofe di ieri.
Le inadeguate sistemazioni idrauliche e l’assenza di pianificazione territoriale accelerano l’erosione del suolo e la pioggia intensa di questi giorni ha completato il disastro.
Una tragedia che, questa volta ancor di più, si può dire annunciata ed evitabile.
In una zona già colpita negli anni scorsi da tragedie simili, si continua a non investire per la messa in sicurezza: del resto la priorità rimane quella della costruzione del Ponte sullo Stretto…