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mercoledì 17 marzo 2010

PETROLIO NEL LAMBRO: COME E PERCHE’

Alcuni spunti dalla serata di venerdì scorso a cura del “Comitato dei cittadini del fiume”.
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EFFETTI, RAGIONI, RESPONSABILITA’: sono questi i temi della serata di discussione sul disastro ambientale del Lambro, occasione per la presentazione del Comitato dei cittadini del fiume, a cura di Roberto Albanese – Coordinatore del comitato e Segretario Istituto Green Man.
Tra gli interventi che hanno aperto il dibattito Lambro, la ricostruzione giornalistica di Gabriele Cereda – giornalista “La Repubblica”, l’analisi del rischio a cura dell’ing. Piero Fabris , gli effetti del disastro su ecosistema e catena alimentare a cura di Alessia Sacchetti del WWF Lombardia, le scelte urbanistiche sull’area ex Lombarda Petroli di Maurizio Riva di Italia Nostra Monza e infine l’ipotesi ecomafia a cura di Sergio Cannavò di Legambiente Lombardia
Tra le autorità ed i volti noti presenti l’assessore provinciale alla sicurezza e protezione civile Talice, Civati e Realacci.

Cosa è emerso? Proviamo a schematizzare:

Il Parco Valle Lambro ricorda l’attività svolta prima dell’incidente, per individuare scarichi abusivi e la proposta del “Contratto di fiume" per creare un unico interlocutore e un’unica responsabilità. Se il fiume si poteva salvare prima del disastro, ora si deve salvare.

• I "misteri" nella ricostruzione dei fatti:il guardiano che dopo un giro di controllo si addormenta, il ritardo della segnalazione al depuratore (incidente alle 3 e mezza, segnalazione alle 8), chi ha agito ha manomesso le 7 cisterne piene, è entrato dove la telecamera non c’era e ha tagliato i fili della centralina telefonica.

• I dubbi sull’applicabilità delle prescrizioni per aziende a rischio rilevante di incidente al caso della Lombarda Petroli e le carenze nei controlli

• Il danno causato all’ecosistema ha colpito oltre ai volatili, le specie bersaglio causando un danno a lungo termine in quanto quest’ultime accumulano e rilasciano gradualmente

• Il progetto ECOCITY: l’idea originaria della bonifica e della rimozione del pericolo senza però un coordinamento sovra-comunale, le modifiche al progetto (tra cui una gigantesca torre di 64 m, che sarà visibile alle spalle della Villa Reale e i problemi di finanziamenti della proprietà che rallentano i tempi di esecuzione

• Il probabile movente criminale, le situazioni analoghe presenti in Brianza (la discarica di Desio) e le carenze della normativa nazionale, a cui può venire incontro solo l’Europa. L’intervento a sostegno della proprietà di una società con altrettanti problemi finanziari

Oltre alla petizione popolare promossa dal Comitato e presentata alla commissione europea, le prossime azioni saranno l’iniziativa sul Po del 21 marzo, primo giorno di primavera, per augurare la rinascita del fiume e far conoscere Villasanta all’Italia, non per la tragedia ma per l’operosità e l’impegno ambientale dei suoi cittadini.

Un'immagine della serata