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mercoledì 6 ottobre 2010

SOTTO IL CEROTTO, LA GRANDE FERITA

Chiusa la falla nell'ormai famosa piattaforma petrolifera esplosa nel golfo del Messico. Il problema però non è certo risolto... apri




Grave incidente: si blocca il più grande impianto fotovoltaico del mondo. Elettricisti all'opera per risolvere tempestivamente il problema.

Questa notizia potrebbe apparire fra qualche decennio sulle prime pagine dei giornali, che probabilmente saranno solo online.
Per molti potrebbe non esserci differenza rispetto ad una notizia "del presente" come quella relativa all'incidente della piattaforma petrolifera BP a largo della costa degli Stati Uniti.
Invece non è così: nella notizia "del futuro" non si parla di irreparabile danno all'ecosistema marino.
E neanche del pericolo di nubi radiottive che potrebbero generare nel caso d'incidente "nucleare".
Qualcuno rimasto al buio potrebbe andare a sbattere, ma di certo non è a rischio la salute pubblica.

In queste ultime settimane è stata finalmente interrotta la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. La compagnia petrolifera tornerà presto a guadagnare dalla vendita dell'oro nero.
L'ambiente però, ancora per molto tempo, sarà in perdita.


Sono passati mesi da quel 20 aprile, giorno dell'esplosione, e di petrolio in mare ne è finito veramente tanto.
Obama si è pentito della decisione presa poco tempo prima dell'incidente di riaprire le trivellazioni a pochi chilometri dalla costa.
La cosa grave è che in Europa, nel nostro mediterraneo, un mare chiuso, non hanno fatto tesoro dell'esperienza e aumenteranno le piattaforme.
Anche la BP, chiusa la falla, potrà ritornare ad investire i propri guadagni in nuove strutture, anche a largo delle nostre coste.
Il clamore dell'incidente sarà presto dimenticato.
Come lo scempio ambientale e sociale che da anni la Shell causa in Nigeria: ricchezza espropriata alle popolazioni locali a cui si lascia solo l'inquinamento dell'aria che respirano e dei fiumi e dei mari da cui si cibano.

Disastri ambientali e sociali, dalle ripercussioni mondiali. Finchè non cambieranno le scelte energetiche sarà difficile spodestare la dittatura economica delle potenze petrolifere e del gas.


Fonti rinnovabili