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lunedì 29 novembre 2010

COP16: NON E' PIU' TEMPO PER LA SIESTA

Tra interesse e speranze,
parte a Cancun la 16a conferenza internazionale
sul clima.
apri





Sembra di essere tornati ad un anno fa quando si apriva a Copenaghen la conferenza internazionale sul clima. Era la 15esima, ora siamo alla 16 esima e siamo in Messico a Cancun.
I dubbi alla vigilia sono comunque gli stessi: ci sarà un accordo? chi avrà la meglio tra paesi sviluppati ed emergenti? Chi dovrà cedere?
Tutti devono fare la loro parte, ma sembra che, come al solito, nessuno vuole fare più del dovuto.
Resta quindi in secondo piano quella che dovrebbe essere la domanda fondamentale: l’accordo tanto sperato sarà realmente efficace nella lotta ai cambiamenti, sempre più evidenti e problematici?
Il momento è cruciale: il 2020 resta l’anno di riferimento per la valutazione dei risultati, ma nel 2012 scade infatti il protocollo di Kyoto, che dovrà quindi avere un seguito, cioè una nuova convenzione.

L’obiettivo 20-20-20 (20% della produzione energetica da fonti rinnovabili, miglioramento del 20% dell'efficienza e un taglio del 20% nelle emissioni di anidride carbonica) è noto a molti, ma come si fa a ridurre concretamente le emissioni di gas clima - alteranti (soprattutto la CO2)? E come si valuta il raggiungimento dell’obiettivo del -20%?

I comuni che hanno aderito al patto dei Sindaci procederanno alla redazione di un piano (il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile - PAES) che conterrà una serie di azioni e politiche finalizzate alla riduzione delle emissioni. L’attuazione delle azioni, che coinvolgono numerosi aspetti, dalla riqualificazione degli edifici ai trasporti locali, dalla gestione dei rifiuti alla produzione locale di energia, verrà monitorata così come il raggiungimento degli obiettivi di riduzione prefissati dal piano
La maggior parte della popolazione vive in città, dalla città viene la maggior parte delle emissioni e in città si registrano gli effetti peggiori di questo aumento in termini di salute dei cittadini e danni.
Quindi dalle città e deve arrivare il contributo più importante.
I rappresentanti degli enti locali italiani (coordinamento Agende 21 Locali, ANCI, Associazione comuni Virtuosi, ecc.), oltre a partecipare attivamente alla conferenza, si battono per un altro importante obiettivo: togliere dal Patto di Stabilità gli interventi finalizzati alla mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico.
Questa scelta sbloccherebbe numerosi impedimenti e aiuterebbe senza dubbio a raggiungere risultati migliori.
A livello nazionale però il governo non ha ancora un Programma Nazionale per il Clima: mancano i presupposti quindi per presentarsi alla conferenza con le giuste motivazioni.

Cosa è stato fatto fino ad oggi? A che punto siamo?

Le emissioni sembrano essere in calo (dati 2009) ma più che il risultato di efficaci politiche ambientali sembra essere un effetto della crisi economica di questi anni.
La riduzione a livello europeo non è al momento omogenea: alcuni paesi hanno ridotto di più, altri, tra cui l'Italia, abbassano la media.
L'obiettivo del -20% delle emissioni di gas clima-alteranti per il 2020 sembra essere alla portata. Alcune simulazioni prevedono, alle condizioni attuali, un arrivo a -14%: serve quindi uno sforzo in più per il raggiungimento matematico del -20%.
Uno sforzo da sostenere non solo per l’immagine: non dimentichiamo che la Green Economy resta al momento la più concreta risposta alla crisi economica del tradizionale sistema produttivo.