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mercoledì 6 agosto 2008

IMMIGRATI/ FRASSONI (VERDI): BENE MARONI, PRESSIONE UE È SERVITA

"Commissione guardi ora anche ad altri Stati membri "
da: http://notizie.alice.it/ apri

Bruxelles, 1 ago. (Apcom) - La capogruppo dei Verdi europei a Strasburgo, Monica Frassoni, plaude alla decisione del ministro Maroni di sottoporre i tre decreti legislativi su immigrazione e asilo al vaglio preventivo, ancorché informale, della Commissione Ue, osservando che si tratta di un risultato positivo proprio di quelle tanto vituperate pressioni da parte del Parlamento europeo, del commissario ai Diritti umani del Consiglio d'Europa e in parte anche del commissario europeo alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot.
"Le pressioni dell'Europa - osserva Frassoni, raggiunta al telefono da Apcom - evidentemente sono utili, quando sono basate sui fatti concreti e su testi giuridici, e non su intenti persecutori contro l'Italia" come quelli evocati da certi esponenti della maggioranza. "E' chiaro che esiste in Europa un problema Italia per quanto riguarda le tematiche legate alle libertà civili. Ma ci sono anche - avverte la capogruppo dei Verdi - altri paesi problematici, in cui le direttive Ue sulla libera circolazione dei cittadini e sui diritti degli immigrati sono applicate male. Abbiamo la sensazione, in particolare, che diversi Stati membri abbiano dato interpretazioni abusive e troppo restrittive della direttiva 38/2004" sulla libertà di circolazione e soggiorno dei cittadini europei e dei loro familiari nel territorio dell'Unione, che è la normativa di riferimento per uno dei tre decreti legislativi del governo italiano. "Purtroppo - lamenta Frassoni - la Commissione europea, che ci aveva promesso un rapporto sulle misure nazionali di applicazione della direttiva, è troppo lenta: a più di due anni dalla sua entrata in vigore non ci ha ancora fornito quest'analisi, anche se ora Barrot ha promesso di provvedere entro il prossimo autunno. Così, intanto è il Parlamento europeo che si sta muovendo, con un rapporto d'iniziativa dellasua commissione Libertà pubbliche e con uno studio della commissione Affari giuridici". L'Assemblea di Strasburgo, insomma, potrebbe bruciare sul tempo l'Esecutivo comunitario, con un'incursione nel territorio del controllo dell'applicazione del diritto Ue, che è una delle prerogative più importanti della Commissione europea, 'guardiana dei Trattati'.