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Alcune immagini delle aree interessate dagli interventi
l’area dove sorgerà la nuova biblioteca
la realizzazione del complesso produttivo in via Gramsci
l’area che verrà urbanizzata in via della Madonnina
Con le presenti osservazioni Rifondazione Comunista e i Verdi di Bernareggio intendono esprimere le proprie perplessità sull’intervento in oggetto e sulle conseguenze che lo stesso potrà avere sul territorio. In prima analisi, se è vero che il piano in questione comprende la realizzazione della nuova biblioteca e dell’auditorium comunale, opera importante e necessaria per un comune di 10.000 abitanti, riteniamo essenziale che tale opera sia adeguata alle effettive necessità della cittadinanza e sia dotata di soluzioni tecniche rivolte al risparmio energetico (oltre che economico), alla tutela dell’ambiente e al minor consumo di suolo.
La richiesta di approvazione di Programma Integrato di Intervento denominato “Acero rosso”, che comprende ben 4 ambiti di interventi (Piano di Lottizzazione denominato “Acero Rosso” SP3 Via Gramsci, Via Madonnina; Piano di Lottizzazione denominato “Residenziale via S. Pellico”; Variante Piano di Lottizzazione denominato “Pioppo Nero” e Nuovo Centro Culturale composto da biblioteca con annesso auditorium) risulta indubbiamente significativa dal punto di vista di consumo della risorsa suolo sempre più preziosa e limitata: stiamo considerando infatti un complessivo consumo di suolo che porta ad una cubatura di migliaia di metri cubi.
L’impiego di tecnologie efficienti e l’uso di fonti rinnovabili è fondamentale: saper rispondere all’esigenza di energia utilizzando fonti rinnovabili, ad esempio mediante l’installazione di un impianto fotovoltaico, consente un notevole risparmio in termini di costi di gestione e di manutenzione.
Inoltre l’energia elettrica sarebbe prodotta in quantità maggiore rispetto al fabbisogno (più che sufficiente per il condizionamento estivo) e grazie agli incentivi (Conto Energia) potrebbero essere recuperati in tempi più brevi i costi di investimento.
La Direttiva Europea 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia indica che gli edifici
occupati dalle pubbliche autorità o aperti al pubblico devono assumere un approccio esemplare nei confronti dell’ambiente e dell’energia ed in tal senso, trattandosi peraltro di edificio culturale, va la nostra proposta.
Per un risultato ottimale di un’opera così importante è fondamentale il coinvolgimento di tutta la filiera dal proponente, al progettista-esecutore fino ovviamente all’utilizzatore.
Fermarsi al rispetto dei limiti previsti dalla normativa (ad esempio per quanto riguarda la
trasmittanza) non garantisce il raggiungimento della Classe A: un comportamento virtuoso che vada oltre tali limiti, è a nostro avviso irrinunciabile.
Dall’analisi della delibera comunale n. 42/08 e dalla documentazione allegata, si rileva nello
specifico che:
1° Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche del nuovo edificio destinato al centro culturale, la forma dello stesso (due corpi separati) rappresenta un errore concettuale, in quantoinfluisce in maniera significativa sulle perdite termiche e quindi sui consumi (attraverso la superficie dell'involucro avviene una perdita che è direttamente proporzionale alla superficie di scambio). Una forma compatta (basso coefficiente di forma = superficie disperdente / volume riscaldato) ottenuta ad esempio rinunciando a sporgenze e rientranze (auditorium integrato o adiacente) risulterebbe più efficace. La struttura appare sovradimensionata e poco sensibile ai temi ecologici perché non utilizza fonti rinnovabili.
2° L’edificio, a causa dei volumi eccessivi, a nostro avviso non si raccorda con il tessuto urbano circostante ed esistente nell’area scelta (le vie Pertini e Morselli). Inoltre la posizione stessa del nuovo centro culturale pare inadatta, lo spazio esterno alla struttura (anfiteatro verde) verrà realizzato in prossimità dell’area su cui transiterà la nuova tangenzialina inserita nelle opere accessorie della Autostrada Pedemontana.
3° Tra i criteri progettuali per edifici passivi (che oggi possono essere realizzati a costi concorrenziali rispetto a quelli degli edifici normali) c’è l'orientamento degli stessi, che risulta di fondamentale importanza: l’orientamento est-ovest consente di rivolgere uno dei lati lunghi verso sud in modo tale da avere in inverno massimo della radiazione e in estate, quando il sole è alto, la minore radiazione. Per l’edificio destinato al centro culturale è stato invece scelto un orientamento nord-sud.
4° La necessità dichiarata nel documento di inquadramento di dotare la comunità di uno spazio dedicato alla cultura che possa essere polo d’attrazione soprattutto per la fascia scolastica giovane che frequenta le scuole secondarie di secondo grado e l’università, è condivisa; risulta però ancorché importante, trasmette un’immagine positiva, legata alla cura per l’ambiente, allo sviluppo sostenibile oltre che allo scambio di esperienze che stimoli la curiosità da valorizzare come importante strumento di comunicazione. La cultura ambientale è necessaria: urge diffondere e incentivare buone pratiche di materia urbanistica, con soluzioni innovative di risparmio energetico.
5° Le strutture residenziali, commerciali e le strutture adibite a terziario da edificare, costituiscono a nostro avviso un costo eccessivo in termini di sostenibilità e consumo della risorsa suolo, che non è pienamente compensato dalla proposta presentata, carente dal punto di vista dell’innovazione e della sensibilità alle tematiche ambientali.
6° La scelta urbanistica proposta appare logica e coerente solo se la si considera dal punto di vista dei proponenti, che a fronte di ulteriore volumetria, aumentano il costo complessivo del centro culturale, senza migliorarne qualitativamente l’efficienza dal punto di vista energetico.
7° Nella relazione del progetto del consiglio comunale si afferma che: “dal punto di vista economico l'intervento proposto risulta attuabile ed estremamente vantaggioso per l'Amministrazione”: a nostro avviso le esigenze dell’operatore privato (proponente) hanno fatto lievitare i costi e quindi costretto ad aumenti di volumetrie concesse. Le trasformazioni territoriali non devono essere guidate dalla proposta dell’operatore privato, ma al contrario devono nascere e svilupparsi dall’effettiva esigenza della cittadinanza (la biblioteca è indispensabile, ma l’opera deve rispondere a tutti i requisiti di bioarchitettura e risparmio energetico, deve inoltre essere dimensionata al nostro paese).
8° La variante di via Madonnina (piano di lottizzazione “acero rosso”) che prevede la trasformazione dell'area classificata “zona standard F2-AIC”, destinata quindi a servizi per gli insediamenti produttivi, in zona edificabile (volumetria massima complessiva di mc. 15.000,00), viene considerata “riqualificazione di una zona a standard industriale in zona residenziale direzionale” sviluppando così una pluralità di funzioni (residenziale, direzionale e centro culturale)” in realtà interrompe il corridoio verde che raccorda la zona agricola di Villanova con la zona Sud-Ovest di Bernareggio e complica notevolmente la viabilità all’altezza dell’intersezione di via Madonnina/via del Commercio rendendo necessario un adeguamento del sistema viabilistico. Nell’area inoltre sarà inevitabile un notevole aggravamento del clima acustico.
9° E’ stato interpellato un solo operatore e c’è stata quindi un’unica proposta progettuale: siamo quindi in assenza di un adeguato ventaglio di alternative.
10° E’ incomprensibile che nonostante le ripetute sollecitazioni e pareri contrari espressi dalla cittadinanza non sia stato modificato il progetto. Ad eccezione delle innovazioni apportate a seguito delle osservazioni presentate dal nostro gruppo, non si rilevano nel dettaglio misure atte a garantire l’efficienza e l’uso di risorse rinnovabili.
11° Dato che il programma amministrativo della coalizione di maggioranza prevede la partecipazione, “riconoscendo il ruolo centrale dei cittadini nella realizzazione di un bene comune”, sarebbe stato molto utile se, nelle fasi antecedenti l’approvazione, si fossero organizzati più momenti di partecipazione dei cittadini, utili al miglioramento del progetto e alla limitazione degli effetti dannosi. Nelle tre assemblee di presentazione, il progetto è stato sonoramente bocciato: e’ essenziale ascoltare le vere sensazioni della cittadinanza su temi ambientali e sociali soprattutto in occasione di opere così rilevanti.
In conclusione Rifondazione Comunista e i Verdi di Bernareggio:
- Ritengono necessaria una seria riflessione su quanto sopra esposto e invitano ad un’opportuna svolta di buon senso;
- Non approvano lo sfruttamento delle libertà concesse dalla vigente normativa urbanistica regionale che consente ulteriore cementificazione con conseguente consumo di suolo, il tutto spinto dalla necessità di rincorrere la richiesta di servizi destinata però ad innescare una spirale senza fine;
- Intendono battersi per la difesa del territorio e per un futuro migliore, da progettare con la fondamentale partecipazione di tutta la cittadinanza, attraverso un percorso trasparente dell’amm.ne Pubblica .
- Rivolgono questo documento a tutti cittadini di Bernareggio che, come noi, ritengono una moratoria del cemento inevitabile per non depauperare ulteriormente il territorio.
Bernareggio, 06 agosto 2008
Partito della Rifondazione Comunista Bernareggio e Verdi Bernareggio.