Cem Özdemir: simbolo di integrazione, novità ed avanguardia. apri
“Yes, we Cem": a un turco la guida dei Verdi tedeschi. Cem Özdemir, 42 anni, volto telegenico e grande parlantina, figlio di immigrati, eletto leader del partito ecologista
Da : la stampa.it di ALESSANDRO ALVIANI
Cem Özdemir s’è presentato all’appuntamento con la Storia in jeans e senza cravatta. Disinvolto, come sempre. Verso le 16 di ieri l’eurodeputato tedesco è salito sul palco del congresso nazionale dei Verdi a Erfurt, ha sfoderato quell’arte oratoria che rivali e compagni di partito gli invidiano e s'è poi chiuso in silenzio, mentre i delegati decidevano sul suo futuro, e non solo. Pochi istanti dopo Cem Özdemir è diventato il primo presidente di partito in Germania di origini turche. Il 79,2 per cento dei delegati l’ha scelto come nuovo leader dei Verdi tedeschi, un incarico che condividerà con la ben più navigata Claudia Roth. Anche Berlino, azzarda qualcuno, ha ora un «suo» Obama. Paragone che un gruppo di sostenitori ha sfruttato per lanciare su Internet una campagna all’insegna del motto «Yes we Cem».
Si tratta di una svolta per un Paese che ha impiegato anni per riconoscersi come «terra di immigrazione», prigioniero dell’idea che quei «Gastarbeiter» giunti negli Anni 60 e 70 prima o poi sarebbero tornati nelle loro patrie. Un Paese in cui oggi i turchi, pur rappresentando la comunità straniera più folta, con circa due milioni e mezzo di persone, si sentono spesso emarginati e svantaggiati, persino quando di turco hanno solo il cognome, essendo venuti al mondo a Stoccarda o Berlino.
Proprio come Özdemir. Nato a Bad Urach, nel Land meridionale del Baden-Württemberg, da genitori emigrati dalla Turchia, lo «svevo d’Anatolia», come viene chiamato, colpisce all’inizio per quel suo leggero accento del Sud della Germania (e per gli immancabili basettoni). Il turco, invece, l’ha imparato tardi, quando era già a scuola. La sua carriera folgorante ne ha fatto un simbolo di integrazione. «Per quanto riguarda Cem è indifferente se verrà bocciato o meno, tanto in ogni caso lo rispedirete in Turchia», si sentirono dire i genitori da un’insegnante durante un incontro a scuola. E invece Cem è rimasto e ha fatto strada. Prima ottenendo la qualifica di educatore professionale, poi passando in politica.
Nel 1994, a soli 29 anni, è stato eletto al Bundestag, diventando così il primo deputato turco-tedesco. Da lì in poi la strada è tutta in discesa: nel 1998 viene nominato responsabile dei Verdi per le questioni di politica interna. La sua eloquenza facile e il suo aspetto giovanile e pieno di fascino lo rendono un ospite gradito dei talk-show tedeschi, che lo invitano a parlare di immigrazione o di Turchia, o a presentare uno dei suoi libri (a 42 anni ha già scritto un’autobiografia). Lui accetta il ruolo. Fino all’improvvisa caduta. È il 2002 quando viene investito da un doppio scandalo: viene accusato di aver accettato un credito da un misterioso consulente di pubbliche relazioni e di aver usato per viaggi privati le miglia aeree accumulate per lavoro. Alle dimissioni segue un anno sabbatico negli Usa e l’elezione, nel 2004, all’Europarlamento.
Ora il rientro in Germania. In un posto che in realtà non desiderava affatto. «Conosco i miei punti deboli: non credo di essere capace di guidare un partito», aveva confidato qualche mese fa. Per i critici, non è affatto chiaro quali siano le sue vere posizioni. Di sicuro Özdemir non appartiene all’ala massimalista dei Verdi: bastava guardarlo la scorsa settimana mentre protestava a Gorleben contro il nucleare per capire che la piazza non fa per lui. Ma anche nel partito ha parecchi nemici: i Verdi del Baden-Württemberg gli hanno negato un posto blindato nella lista dei candidati al Bundestag nel 2009, bloccando così il suo piano per tornare deputato.
Cem Özdemir, un figlio di immigrati turchi alla guida dei Verdi
Da: Euronews.net
Per la vita politica tedesca è una svolta significativa: i verdi sono il primo partito ad essere guidato da un rappresentante di una minoranza etnica.
Cem Özdemir, di origini turche, nato nel Baden Wuerttemberg, da immigrati che negli anni ’60 contribuirono al miracolo economico del Paese, è stato eletto alla copresidenza del partito accanto a Claudia Roth.
Parlamentare europeo, moderato, pupillo della figura storica dei verdi Joschka Fischer, Özdemir sostiene che le sue origini non devono giocare un ruolo nel suo impegno politico, ma che a contare sono i programmi.
“Voglio lottare con voi per una società in cui siano protagonisti tutti”, ha detto Özdemir. “Poco importa di che origine siano, se i loro antenati siano venuti dal Kazakhstan o dall’Anatolia o se si siano battuti contro i romani. Tutti hanno la stessa importanza per noi”.
Paragonato dai suoi sostenitori a Barack Obama, Özdemir, 42 anni, è stato il primo politico appartenente a una minoranza a diventare deputato,nel ’94.
La comunità turca, la più vasta con oltre due milioni e mezzo di persone, non si è facilmente integrata in Germania, un Paese che ha una legislazione sulla cittadinanza particolarmente severa.
Per la copresidente Claudia Roth, esponente della sinistra interna, è arrivato il momento che una nomina come quella di Özdemir sia considerata normale in Germania. “Voglio lottare con voi contro il rifiuto della politica, contro il populismo della destra e della sinistra, un veleno per la democrazia nel nostro Paese”, ha affermato.
Ora i verdi si preparano a giocare un ruolo centrale alle elezioni del prossimo anno, si prevede infatti che né l’Spd né la Cdu riusciranno ad avere i numeri per formare da soli un governo.
Un breve commento: come già detto dopo l’elezione di Obama, in Italia quando succederà?