Denuncie, ronde e reclusione nei CPT.
Approvato il DDL “Sicurezza”. apri
Sarà sempre più difficile parlare di solidarietà e integrazione dopo l’approvazione nei giorni scorsi del “pacchetto sicurezza”.
Iter complicato e impiego dell’ennesimo voto di fiducia ma il decreto passa anche al Senato con grande soddisfazione della Lega.
L’immigrazione clandestina è reato: lo straniero continua ad essere criminalizzato e la sua integrazione non si può dire certo agevolata dalle norme introdotte, nonostante l’importante ruolo sociale delle badanti e il contributo fondamentale della manodopera straniera per le nostre imprese.
Permesso di soggiorno più caro, estensione fino a 18 mesi della permanenza nei Centri di identificazione temporanea e reclusione fino a tre anni per chi affitta case o locali ai clandestini.
Ancor più grave la legalizzazione delle ronde che non saranno armate ma che ottengono il via libera a sostituirsi alle forze dell’ordine.
Perplessità e critiche da mondo cattolico e dagli stessi sindacati di polizia, a cui non sono state destinate le risorse necessarie.
Le norme discriminatorie del pacchetto sono state in parte coperte con disposizioni a contrasto della criminalità organizzata:
- ripristinati i poteri del procuratore nazionale antimafia
- inasprito il 41-bis sulla detenzione dei boss mafiosi
- obbligo per gli imprenditori di denunciare i tentativi di racket
Articoli sull’argomento:
"Razzismo al governo" da Verdi.it
"Discriminati per legge" da Terranews.it