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giovedì 23 luglio 2009

DIRITTI SOTTO L’OMBRELLO

Accesso libero al mare, strutture per disabili e animali: le spiagge italiane tra novità e soliti problemi. apri



Il mare bene comune accessibile a tutti? Non sempre è così.

Recentemente la regione Lazio ha limitato l’accesso al mare con un regolamento a discapito di milioni di turisti e a vantaggio di pochi fortunati: i gestori degli stabilimenti balneari.
Questi ultimi hanno ottenuto infatti l’eliminazione della norma per il libero e gratuito accesso al mare per la balneazione introdotta dalla L.296/2006 (art. 1 comma 251: norma approvata su proposta dei gruppi parlamentari verdi). Per andare al mare servirà quindi il biglietto.
Introdotto il divieto di sosta anche occasionale e momentanea sulla battigia e, ciliegina sulla torta, è concessa la possibilità di aumento di cubatura per le strutture da dedicare al ristoro.
Aumento fino al 10% della superficie in concessione: un altro sfregio alle già martoriate coste italiane.

C’è altro: tante le famiglie che posseggono cani, poche le spiagge aperte ai cani.

Sono solo 27, divise in sette regioni tutte del centro nord, le spiagge italiane che accolgono famiglie con i cani al seguito.
Le città e le autostrade cercano di adeguarsi alle esigenze di chi possiede e viaggia con animali, ma le spiagge sono ancora in ritardo.
Le associazioni promuovono campagne e petizioni, sottolineando il collegamento inevitabile tra queste mancanze e il fenomeno estivo degli abbandoni.
Come abbiamo detto sopra, l’accesso è già fortemente limitato per le persone, figuriamoci per gli animali: aree attrezzate sono un miraggio e spesso ci si ricorda dei cani solo grazie ai numerosissimi divieti, soprattutto di balneazione.
Ricordate che i divieti per essere validi devono essere preceduti da ordinanza di divieto motivato, con fascia oraria di applicazione e pubblicazione all’albo. Senza questo atto e se i cartelli non riportano sul retro il numero dell'ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza, il divieto non è valido e la sanzione può essere impugnata.

Il bagnante in genere può difendersi da questi ed altri “inconvenienti” estivi anche grazie alle informazioni sulla normativa e i numeri utili contenuti sul manuale di autodifesa del bagnante (scaricabile dal sito verdi.it )

L’accesso al mare è un diritto, nessuno lo può negare è lo slogan del Manuale.

Non va dimenticato inoltre il problema degli accessi per disabili: se non garantiti rappresentano una violazione della L.104/92.
Fortunatamente alcune importanti località turistiche stanno affrontando la situazione nel modo giusto predisponendo addirittura programmi di immersione per diversamente abili e percorsi subacquei in braille per i non vedenti.

Da terranews.it leggi Il decalogo dell’ECO BAGNANTE