Per non dimenticare un EROE AMBIENTALISTA sito dedicato ad ANGELO VASSALLO

mercoledì 18 agosto 2010

IL MERIDIONE E' ANCORA UNA QUESTIONE... MA PERCHE'?

Ad un anno di distanza, parliamo ancora del sud Italia: i soliti problemi e qualche riflessione sulle origini della "questione". apri.



Il treno intercity che corre verso sud rallenta i prossimità delle stazioni che, da quando abbiamo superato Salerno, non vengono più saltate.
Lungo la costa tirrenica della Calabria noto ben due depuratori per le acque in evidente stato di abbandono e quindi, con molta probabilità, non funzionanti. E' quasi un segno premonitore: arrivato nella località della mia vacanza, che è sull'altra costa della Calabria, mi accoglie un mare marrone, evidentemente contaminato da reflui urbani non depurati.

Ne parlo in spiaggia con il vicino d'ombrellone che scopro essere un ex politico e storico del comune.
"Ci doveva essere un depuratore sovracomunale", mi dice, "iniziato grazie ad un finanziamento europeo. Ma è stato abbandonato e mai concluso, però alcuni scarichi a mare sono comunque utilizzati, sia da i comuni che hanno il depuratore, come il nostro, sia da chi non ce l'ha".
Un altro cittadino, che abita proprio nella zona del depuratore, mi ricorda anche il problema degli scarichi abusivi dei privati:"Nella zona della fiumara gli odori sono inconfondibili !"
Della vicenda si è occupata anche Legambiente: su internet trovo un articolo nel quale si illustrano i risultati preoccupanti delle analisi effettuate.
L'impressione è che sarà molto difficile una sistemazione in tempi brevi della rete fognaria, magari con una separazione tra la rete di smaltimento delle acque reflue e quella per le meteoriche.

In questi luoghi infatti ritrovo da anni gli stessi problemi: la raccolta differenziata, fatta con il sistema a cassonetto, è evidentemente non efficace mancano informazioni e controlli, a cui si aggiunge la negligenza dei turisti, che dovrebbero al contrario essere i primi ad importare le buone pratiche.
Anche sulla rete dell'acqua potabile mi segnalano clamorosi problemi: una nuova rete di distribuzione è stata sì realizzata, ma non ancora collaudata e non ufficialmente utilizzata, se non da chi ha deciso di allacciarsi abusivamente.
Mi imbatto come sempre nel problema dei cani vaganti (segnalati più volte alla Polizia Locale) e mi raccontano anche di edifici pubblici non accatastati e persone che usufruiscono di aiuti economici pur avendo appartamenti e ville, "lievitate" in altezza, in un paesaggio che mi sembra sempre fermo a qualche decennio fa.

Ma perchè il meridione è così? Come mai lo sviluppo dell'Italia è stato così squilibrato? Perchè al nord sì e al sud no?
Il libro di Jared Diamond che sto leggendo (Armi, acciaio e malattie) mi ispira una riflessione.
L'attuale differenza tra nord e sud non è certo causa della diversa capacità e intelligenza delle persone ma, a mio avviso, è conseguenza di evidenti differenze ambientali che in passato hanno generato questo squilibrio. Lo sviluppo industriale arriva ovviamente prima dove l'agricoltura si sviluppa prima e crea un surplus alimentare che consente di concentrarsi e sviluppare altre attività.
La conformazione geografica della Pianura Padana è sicuramente più adatta all'agricoltura rispetto al tortuoso ed arido territorio del sud.
Probabilmente altri fattori come la "spinta positiva" per il nord, dovuta alla vicinanza con il resto d'Europa, ed il "freno negativo" sul sud causato da brigantaggio prima e malavita poi hanno ulteriormente separato le due strade.

Di questa vacanza al sud mi rimarrà il ricordo dello storico-politico locale che si batte per un sistema di controllo informatico sull'evasione fiscale e che mi ha regalato i suoi scritti sulla storia locale, e le parole di un altro vicino di ombrellone che è cresciuto con il busto di Mussolini e ne rimpiange l'operato, a suo avviso l'unico che ha fatto del bene per il sud.
In ogni viaggio si fanno incontri, più o meno fortunati...

il mare inquinato...


edifici in continuo ampliamento...