
Il Sindaco di Roma ha proposto di radere al suolo e ricostruire Tor Bella Monaca, quartiere periferico ad est della città al centro spesso di spiacevoli avvenimenti di cronaca .
Sentendo la notizia, ho pensato subito ad un film francese visto qualche mese fa, Banlieu 13, dove un altro sindaco decideva di risolvere definitivamente i problemi di un quartiere degradato facendo esplodere una potente bomba: un film grottesco che oggi mi sembra spaventosamente più realistico.
Non sono bombe ma gru, quelle che potrebbero entrere in azione a Roma.
Ho visitato Tor Bella Monaca di passaggio un paio d'anni fa: le sensazioni erano le stesse che ho provato osservando alcune periferie di Lamezia Terme, Catanzaro, ma anche di Madrid e, senza andare lontano, di Milano.
La classica periferia non luogo, realtà difficile quanto affascinante per chi si occupa di territorio.
Con la pianificazione urbanistica si può far qualcosa per risolvere i problemi sociali di un territorio? A mio avviso sì, purchè sia una pianificazione "di testa e di cuore" e non solo di "facciata".Cosa vuol dire?
Serve la "testa" per programmare scelte oculate ed applicare un nuovo approccio, un approccio ecologico.
Oggi un territorio , grazie alle nuove tecnologie, pulite ed efficienti, può essere riqualificato in modo sostenibile, rispondendo alle esigenze dei cittadini, da coinvolgere attraverso gli strumenti dell'urbanistica partecipata. Ma non basta.
Ci sono tanti esempi di quartieri di bell'aspetto, cresciuti intorno al centro commerciale di quel determinato imprenditore, con tanti errori e dimenticanze, privi di servizi e di "cuore".
Si devono invece ritrovare quei principi che caratterizzavano la corretta pianificazione, quella di qualche anno fa. Una pianificazione finalizzata all'esclusivo interesse pubblico. Principi di uguaglianza che oggi sono accantonati, succubi del potere della negoziazione e quindi dell'interesse privato di costruttori ed imprenditori.
La folle proposta per Tor Bella Monaca, tutta di facciata e priva di cuore, non ne risolverà certo i problemi e sembra proprio privilegiare l'interesse di pochi, i costruttori, che ne usciranno sicuramente avvantaggiati.
