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lunedì 13 dicembre 2010

FIDUCIA E SPERANZE

Che sia sempre più vicina la fine del berlusconismo è cosa certa. Che coincida con il voto di fiducia di domani non è così sicuro... apri



Nell'attesa di questa importante verifica, una riflessione su speranze, obiettivi e strategie delle parti in gioco.

Berlusconi e il modello russo
E' chiaro: di lasciare non ha intenzione. E se le condizioni glielo impongono, la sua intenzione è quelle di ricreare in Italia quanto ha fatto l'amico Putin in Russia: una persona di fiducia alla guida del paese in apparenza, il controllo da dietro le quinte sempre in mano del leader. Una soluzione che davanti agli italiani potrebbe rappresentare un cambiamento, ma che in realtà avrebbe l'effetto di prolungare il potere attuale.
E' in corso la ricerca di voti di fiducia con promesse, scambi (clamorosa l'offerta del Parco Nazionale dello Stelvio al TrentinoAltoAdige per ottenere il voto dei deputati altoatesini) e altro: se andrà a buon fine a prolungarsi sarebbe la crisi e l'immobilismo.

La Lega e le elezioni
Non è spaventata: è convinta che in tutto il centrodestra è l'unica forza politica a non aver perso consenso dopo la deriva dell'attuale maggioranza che si è disintegrata a causa delle lotte interne.
Con Berlusconi non ha raggiuto i suoi obiettivi e forse sta valutando altre strade.

I Finiani e il terzo polo
La soluzione auspicata da Futuro e Libertà, più che le elezioni, è forse un nuovo governo, secondo alcune dichiarazioni anche un Berlusconi-bis, ma anche senza.
Magari con una guida il più possibile vicina alle intenzioni di realizzazione della nuova destra o meglio di questo terzo polo che guarda al centro.
I tentativi di riappacificazione di alcuni senatori e deputati, le "colombe", ci sono stati, ma Fini sembra irremovibile sulla sfiducia.

I timori del PD
Cambiare sì, ma le elezioni meglio di no. Questo pensa il PD. Del resto la probabilità di vincere la competizione elettorale è ancora bassa, in più c'è il rischio di non avere neanche un candidato in corsa: l'eventuale vittoria di Vendola alle primarie del centrosinistra non è poi così impossibile come dimostrano alcuni segnali (le regionali in Puglia, le primarie a Milano...).
Qualche perplesità nei Radicali, che alla fine però difficilmente voteranno la fiducia.
Solo Di Pietro nell'opposizione chiede, subito dopo una modifica alla legge elettorale, le elezioni. Ma intanto perde 2 deputati che creano un gruppo di responsabilità nazionale e voteranno probabilmente la fiducia.

Sarà una questione di numeri. Intanto i cittadini sperano in un cambiamento ed in un miglioramento. La risoluzione dei problemi del paese non può certo essere così rapida ma richiede tempo. Una svolta morale invece, con l'allontanamento della parte più "sporca", è auspicata, il prima possibile.